
LEGGE 231/2001 E RESPONSABILITÀ DA REATO DEGLI ENTI: ADEGUARSI PER TUTELARE L’AZIENDA
24 Aprile 2025Nei giorni scorsi, la direzione di Swag ha diffuso una comunicazione indirizzata ai propri promotori e clienti nella quale si illustra l’attuale stato della crisi aziendale e i primi segnali di un possibile risanamento. È stata infatti annunciata la ricezione di una “lettera di intenti” (LOI) da parte di un potenziale acquirente internazionale, interessato non solo all’acquisizione, ma anche al rilancio delle attività aziendali. La società ha altresì dichiarato che il prossimo 6 maggio presenterà domanda di concordato preventivo in continuità aziendale al Tribunale competente. La procedura è prevista dal Codice della Crisi di Impresa.
Cosa significa concretamente per i creditori?
La procedura di concordato preventivo in continuità aziendale, disciplinata dagli articoli 84 e seguenti del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.lgs. 14/2019), rappresenta uno strumento giuridico finalizzato a consentire all’imprenditore in stato di crisi o di insolvenza di proseguire l’attività aziendale mentre si trova sotto la supervisione del Tribunale. L’obiettivo principale di questa procedura è duplice: da un lato preservare i livelli occupazionali e la continuità operativa dell’impresa, dall’altro garantire ai creditori un soddisfacimento, anche se parziale, dei propri crediti.
Nella comunicazione ricevuta, viene specificato che il piano industriale elaborato insieme al potenziale investitore prevederebbe investimenti a breve termine, come l’ampliamento e il rinnovo del parco macchine, elementi fondamentali per il proseguimento delle attività di mining, il cuore del business Swag. Inoltre, è stato sottolineato che la procedura sarà strettamente vigilata dagli organi del Tribunale, mediante la nomina di figure professionali (quali ad esempio il commissario giudiziale) che avranno il compito di monitorare l’adempimento delle obbligazioni previste nel piano.
Come funziona la procedura di concordato in continuità?
L’art. 84 del Codice della Crisi prevede che l’imprenditore, che intende accedere alla procedura di concordato preventivo in continuità, debba depositare presso il Tribunale competente un ricorso corredato da un piano dettagliato che illustri le modalità e i tempi di soddisfacimento dei creditori, unitamente a una serie di allegati (tra cui la situazione patrimoniale aggiornata e una relazione attestativa redatta da un professionista indipendente).
Dopo la presentazione del ricorso, il Tribunale verifica la regolarità formale della domanda e può ammettere la società alla procedura, nominando un commissario giudiziale e fissando l’udienza per l’omologazione del concordato. Durante la procedura, l’impresa conserva l’amministrazione ordinaria e straordinaria dei beni, ma ogni atto di straordinaria amministrazione deve essere preventivamente autorizzato dal Giudice Delegato.
Uno degli aspetti cruciali è rappresentato dalla predisposizione del piano, che nel caso di Swag dovrebbe contemplare la prosecuzione delle attività aziendali grazie anche all’ingresso del nuovo partner industriale. Tale piano dovrà dimostrare in maniera concreta e realistica la possibilità di assicurare una continuità operativa e un soddisfacimento dei creditori in misura non inferiore rispetto a quanto otterrebbero in caso di liquidazione giudiziale.
Cosa possono aspettarsi i creditori?
Per i creditori, l’avvio di una procedura di concordato in continuità aziendale comporta alcune conseguenze immediate e altre a medio termine. Innanzitutto, il deposito della domanda produce l’effetto automatico del blocco delle azioni esecutive individuali e delle misure cautelari sui beni aziendali, ai sensi dell’art. 54 del Codice della Crisi. Questo significa che i creditori non potranno agire autonomamente per recuperare i loro crediti, ma dovranno attendere l’omologazione e l’esecuzione del piano.
A medio termine, qualora il piano venisse omologato, i creditori sarebbero tenuti ad accettare il pagamento dei propri crediti alle condizioni previste nel piano stesso. È importante sottolineare che il concordato in continuità mira a garantire una percentuale di soddisfacimento dei crediti generalmente superiore rispetto alla liquidazione, ma non sempre tale percentuale è piena. Infatti, secondo la giurisprudenza di legittimità (si veda Cass. civ., sez. I, 18 novembre 2022, n. 33955), il piano di concordato può prevedere il pagamento parziale dei crediti chirografari, purché ciò avvenga nel rispetto della par condicio creditorum e previa verifica della fattibilità del piano da parte del Tribunale.
È utile aggiungere che i creditori, una volta depositato il piano, avranno la possibilità di visionarlo e di esprimere il proprio voto in sede di adunanza dei creditori, determinando così l’esito della procedura. Il voto favorevole della maggioranza dei creditori, calcolata per teste e per valore dei crediti, è condizione essenziale affinché il Tribunale possa procedere all’omologazione.
Prospettive future
La situazione delineata nella comunicazione evidenzia che, pur non essendoci ancora una soluzione definitiva, un primo passo concreto verso la continuità aziendale è stato intrapreso. Tuttavia, come correttamente sottolineato dalla direzione stessa, il percorso è complesso e subordinato all’approvazione degli organi preposti, ai tempi del Tribunale e, non ultimo, alla buona riuscita delle negoziazioni con il potenziale acquirente.
In conclusione, i creditori devono mantenere alta l’attenzione, monitorare costantemente gli sviluppi e valutare, anche con l’ausilio dei propri consulenti legali, le azioni più opportune da intraprendere sia in sede di adunanza sia durante l’esecuzione del piano. La trasparenza e la solidità economica del futuro partner industriale saranno determinanti per garantire non solo la sopravvivenza dell’azienda ma anche un soddisfacimento, quanto più possibile pieno, dei crediti vantati.
Assistenza legale dedicata ai creditori Swag
Lo Studio Legale Giammatteo è attivamente impegnato nell’assistenza di creditori coinvolti in situazioni di crisi aziendale come quella di Swag. Offre consulenze personalizzate per valutare ogni posizione creditoria, accompagnando gli assistiti in tutte le fasi della procedura di concordato preventivo: dalla verifica del piano fino all’eventuale opposizione o tutela esecutiva successiva. È possibile contattare lo studio per una consulenza mirata attraverso il sito www.giammatteo.it o scrivendo a studiolegale@giammatteo.it.
Nel sito www.giammatteo.it è stata aperta un apposita sezione ( raggiungibile da qui ) da utilizzare per aderire alle azioni che lo studio sta programmando per la tutela dei diritti dei creditori Swag.